Che sia un primo segnale di rinascita?


Pieve di Cadore elegge un nuovo Consiglio Comunale ed esprime un Sindaco donna, italiana, di etnia albanese, laureata e umile, perché esordisce dicendo che vorrebbe “restituire” qualcosa.
Finalmente un raggio di sole dopo una notte buia ed a volte tempestosa

Mi permetto di pubblicare l’audio dell’Amaca di Michele Serra che, con attenzione e sensibilità (grazie!), si concentra sull’elezione di Sindi Manushi a Sindaco del capoluogo del Cadore.
In meno di tre minuti Michele è riuscito a sintetizzare tutta la straordinarietà dell’evento che, in nuce, è un “salto” nell’iperspazio per le nostre montagne e per le Terre Alte in genere.
Non conosco la realtà locale di Pieve di Cadore ed ho, a livello personale, da sempre stima per il Sindaco uscente.
Non conosco Sindi ed i suoi compagni di viaggio in Consiglio, se non Mattia Baldovin, indiscusso ed ottimo leader della Consulta Giovani Cadore (sorella dell’Associazione Comelico Nuovo che ho l’onore di aver fondato e di Presiedere).
Ed è proprio per questo che non posso che gioire per questa novità, dando a Sindi ed ai Suoi (per ciò che può valere il mio endorsement personale) un enorme credito di fiducia e di speranza, perché il “nuovo” che avanza possa fare da apripista per tutti noi cittadini della Magnifica Comunità di Cadore.
Michele Serra non ha avuto modo di citare una cosa importantissima: la decisione di Sindi di non cadere nella tentazione della “lista civetta”, mettendo in questo modo tutti di fronte alle loro responsabilità ed al diritto autonomo e sovrano di scegliere il proprio destino e dimostrando il Suo disinteresse per “un potere” a tutti i costi.
A Sindi ed ai Suoi, allora, “buon vento” e buona “ballata” anche sotto eventuali piogge (concetto comprensibile per chi avesse già letto il mio About ed un invito a leggerlo per gli altri).


Lascia un commento