Crediti di Carbonio Forestale e Foreste Produttive e Protettive


La legge, così come le ricette di cucina, non è un algoritmo: ossia una sequenza formale di istruzioni non ambigue e prive di arbitrio che, applicate a situazioni identiche, conducono inevitabilmente ai medesimi risultati. La legge invece è molto più simile alla mayonnaise: richiede estro ed arte nel mescolare e trattare gli ingredienti, e non è detto che a parità di ingredienti e di trattamenti il risultato sarà sempre lo stesso. Corrado Giustozzi

L’Italia è l’unico Paese al mondo che si è dotato di un Registro dei Crediti di Carbonio Agroforestale.

Questo potente strumento nasce per regolare il trading della commodity “anidride carbonica” sul cosiddetto mercato volontario, eliminando, nel contempo, qualsiasi truffa ed i fenomeni di greenwashing.

Il Regolamento e la successiva gestione del Registro è stato affidato al Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA), Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste  (Masaf).

Crea ha elaborato una prima bozza del Regolamento, rispetto alla quale abbiamo ritenuto di provare a dare un contributo che tutelasse la capacità di creazione di valore aggiunto attraverso una corretta valorizzazione dei servizi ecosistemici e dei crediti di carbonio rispettivamente assicurati e generati dalle foreste produttive e protettive, purché gestite con scienza e coscienza secolare, certificata nel dopoguerra in Italia dai Piani di Assestamento Forestali.

Il nostro contributo vuole essere umile ma estremamente determinato e finalizzato ad ottenere il massimo rendimento economico possibile per tutti coloro che svolgono una gestione forestale che assicuri il benessere della foresta, la conservazione della biosfera e contribuiscano all’ottenimento di pari opportunità e riequilibrio territoriale.

Ci siamo fissati due semplici obiettivi:

  • focalizzare in un documento le “ragioni” di chi gestisce foreste produttive e protettive con scienza e coscienza;
  • proporre un modello di valorizzazione dei Crediti di Carbonio Forestali maturati lustro su lustro da queste foreste, così da poter generare in modo legale ricadute economiche che contribuiscano a generare “pari opportunità” per tutti.

Condividiamo volentieri il documento di cui al primo punto dell’elenco e pubblicheremo anche il modello a cui stiamo lavorando con tecnici ed Università italiane ed estere non appena sarà disponibile.

Buona lettura e grazie a tutti coloro che hanno creduto e collaborato a far si che questa intrapresa attecchisse e prendesse il largo.


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